Se c'è qualcosa che mi sta al, nel e sul cuore, è la libertà. Di parola, di pensiero, di azione ma soprattutto quella degli animali, a cui è stata tolta da noi, 'liberi'. Il mio campo di battaglia da anni. Non sono una fan della specie umana ma almeno io, a differenza loro, posso scegliere di chi circondarmi. Ecco il perché.
Non sono un’isterica estremista con la bomboletta colorata in mano che attacca le spalle coperte dai visoni delle signore ‘per bene’ di Montenapoleone. Una volta una di loro mi ha fatto notare che ‘quella pelliccia era stata prodotta con gli scarti, l’animale di base era stato ucciso per la carne. ‘ Giuro di non aver mai visto bistecche di visone o volpe al supermercato… Non urlo ‘assassini ’ alla gente che esce dalla macelleria con stinchi di maiale, ne ho mai lasciato un fidanzato perché evitando la frittata mattutina avrebbe potuto salvare tre pulcini.
Ne ce l’ho con mia nonna perché usa da anni la sua crema preferita, ahimè testata su animali, invece di spalmarsi il burro vegetale sul viso.
Però gli eccessi, che siano al positivo o al negativo, non fanno mai bene. Ma quando di mezzo c’è un pizzico di consapevolezza, e miliardi di alternative ragionevoli, io scelgo.
Scelgo la libertà, la mia e quella degli altri, che sia un esser umano che si crede superiore alla ‘bestia’, che sia un albero o un bottiglia di plastica riciclabile.
Dico NO alla carne perché non mi piace e perché penso che se l'immenso bisonte, l’animale più forte al mondo, possa esser tale da erbivoro, figuriamoci io. Non nego però che se fossi su una delle mie isole deserte in Asia e morissi di fame, sarei la prima ad acchiappare uno sfortunato uccello che vola troppo in basso e spennarlo con le proprie mani.
Dico che la nostra libertà di scelta va usata con consapevolezza, e vanno scelti prodotti di allevamento a terra, non carni di galline ammassate in una gabbia, con becchi e ali tagliati, che vanno doppate per fare più uova.
Dico NO ai prodotti importati; sono straniera fino al midollo osseo ma vivo in Italia e supporto il mercato del paese che mi ospita. Mi disgustano persone che per risparmiare 50 centesimi, rinunciano a qualsiasi buon senso, ma poi spendono l’impensabile per entrare nelle discoteche della Riviera romagnola o esibiscono fieri il loro cellulare a mille euro.
Dico NO a tutti i prodotti in plastica non riciclabile, dai dentifrici alle posate.
Uso solo carta riciclata : sì, grafia da morire, ma non ammazza gli alberi.
SI', vado a fare la spesa con la lista stampata dei prodotti ecologici, invece della lista della spesa vera e propria. Ma sono una dei pochi, farà differenza ?
SI'.
Perché cambiare un pezzo di puzzle con un altro, per completare un’immagine, fa la differenza. Non cambia di tanto l’effetto finale, l’immagine si intuisce, ma pensate - se fossimo in più, l’immagine combacerebbe alla meraviglia :)
Poi urlo attraverso la tastiera un disperato SI’ al governo italiano che non sa bene se punire la zoofilia. Non è possibile che per un escremento animalesco nel posto sbagliato ci siano multe, ma per abusi su animali - frequenti, ahinoi - non esista una legge precisa che agisca.
Dico un sincero Vaffanculo alla normativa che da un anno vieta i test su animali, per quanto riguarda il ‘ prodotto finale’, ma non vieta i test sui singoli ingredienti del prodotto. Quale è il senso ? E’ come vietare alla prostituta di farsi pagare per la prestazione full option ma permetterle di farsi pagare per i servizi singoli.
Per chi mi fa notare che io, la sottoscritta animalista accanita, presento da quattro anni il Circo della Rai, faccio notare che il mio mestiere è quello di condurre - non addestro io le foche ne ho mai pagato un biglietto per supportare lo spettacolo di una tigre in piedi. E’ come se una cassiera si rifiutasse di vendervi i bastoncini di Capitan Findus solo perché lei è vegetariana.
Gran parte dei miei soldi, sforzi, energie, atti e comportamenti, va a tutela dell’ambiente, e non ho bisogno di giustificare un mio lavoro, in quanto chi mi punta il dito addosso, non vivrebbe mai in casa con un ratto da laboratorio.
Io sì.
E, va sottolineato, tanti ‘animalisti ' mi dicono “Che schifo.”
Un’ultima cosa, la più importante : dico SI’ alla ricerca medica su animali. Conosco una ragazza, vegetariana, che si era gravemente ammalata, e solo grazie a centinaia di mammiferi morti, ha potuto continuare a vivere e lottare per la loro libertà.
Quindi se leggerete sui giornali l’ennesima razzia di un gruppo animalista estraneo introdottosi all’interno di un laboratorio di ricerca contro il tumore che durava da 5 anni, per liberare quattro conigli, non cercate il mio nome tra gli imputati - non ci sarà.
Se invece sentirete dire che qualcuno ha bastonato il vostro vicino di casa che ha amorevolmente legato il suo cagnolino in autostrada ed è andato via, … beh, non ditegli che ero io :)