'Praga mater urbium', 'Città delle cento torri, Città d'Oro.'
Ovvero Praga.
Destinazione molto frequente, ultimamente, grazie all’apertura dei confini, alle nuove compagnie low cost e al fascino di una delle città architettonicamente più interessanti al mondo.
C’è chi la sceglie per il suo indiscutibile charme, per la sua ricca storia, per le sue misteriose ragazze. E’ indubbiamente uno dei posti in cui il maschio non ha bisogno di girarsi per guardare meglio le belle donne, perché mentre una lo sorpassa, l’altra è già di fronte a lui.
Oggi questo capoluogo culturale e turistico di fama mondiale, cui centro storico è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, ospita 1,5 milioni di persone ma ne accoglie esattamente il quadruplo, ogni anno.
P come Perseverante:
Scendo dai mezzi pubblici per perdermi nella massa di uno dei posti più affollati e affascinanti di Praga, Karluv Most, ovvero lo storico Ponte Carlo in pietra sulla Moldava, che collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana: è probabilmente il più famoso monumento della capitale, lungo 515 e largo 10 metri. Per le anime più irrequiete, qui è facile perdersi. Ma non fisicamente; mentalmente. Siamo nel secondo millennio ma questa città dà l’impressione di esser sempre stata ferma nei suoi propositi, costante, mai ansiosa di piacere, degna rappresentante del latino 'sit ut est aut non sit' ('che sia com’è o che non sia proprio').
Al tramonto l’atmosfera sul ponte diventa persino più misteriosa; c’è qualcosa di irresistibile nel cercarsi un posticino scegliendo tra la vista sud e quella nord, e osservare i bipedi cosmopoliti in perenne movimento. Chi indossando una canotta, chi un piumino e i guanti, chi fumando la prima sigaretta del giorno, chi bevendo la sesta birra, chi promettendosi l’amore eterno in ginocchio, chi in ginocchio elemosinando, chi da vero artista di strada crea, suona o vende, chi aspetta qualcuno che non arriverà mai.
R come Ribelle:
Ed ecco che la mia percezione, pensieri e impressioni vengono attratte da un’insolita figura gigantesca: un uomo vestito da pene. Durante il comunismo e il cosiddetto periodo grigio in cui persino un semplice gioco da tavola come Monopoli era vietato dallo stato, questo individuo sarebbe finito in galera. Oggi, con l’apertura non solo al mondo ma anche quella mentale, suscita solo infiniti sorrisi e una maggiore idea di libertà di espressione. Ma il contrasto rimane palpabile; se in un quartiere potete trovare case chiuse quasi legali e fanciulle semisvestite attorno ai pali, pochi passi più avanti trovate le stesse fanciulle a fare la spesa, devotamente responsabili, quasi cupe, molto dignitose. Praga si è ripresa tutto ciò di cui, nonostante non le sia mai stato tolto nulla, non le era permesso di godere. Il silenzio culturale ha preso ad urlare. Il regime ha rispolverato i valori e l’arte che ora, finalmente, osa esprimersi colorando i palazzi, costruendo immensi centri di shopping, costosi ristoranti, vistose macchine, aggressive scritte sulle magliette, locali notturni, discoteche di alto livello.
A come Alchemica:
Se l’alchimia è una scienza esoterica il cui primo fine era trasformare il piombo, ovvero ciò che è negativo, in oro, ovvero ciò che è positivo, Praga è la degna rappresentante di questo aggettivo. Durante la sua crescita post - sovietica è riuscita a trasformare il grigio della pre-rivoluzione di velluto in colori, cultura, vita, curiosità e avanguardia senza alterare i propri valori, le proprie memorie, battaglie, la sua vera natura. Anzi, è riuscita a fare meglio: a sottolinearsi rimanendo se stessa. E ciò la rende unica; sono pochissimi i luoghi nel mondo che riescano a fare coesistere lo stile, l’arte, moda, cultura cosmopolita e mentalità moderna insieme alla storia, senza danneggiare ne il passato ne lo sviluppo. Ed è così che di fianco all’Irish Pub - la Repubblica Ceca ha il più alto consumo pro capite di birra al mondo - troverete un pezzo di storia dolente, un quartiere ebraico con il suo museo e il cimitero ridotto a centinaia di lapidi ammassate l’una sull’altra. Così che vi troverete ad inciampare nella scritta ‘Museo delle torture‘, ad ammirare le antiche case con sorprendenti murales, o la più variegata collezione di architettura del mondo, dal barocco, gotico, neoclassico, ultramoderno al raro cubismo.
G come Golosa:
Se si parla di cibo, Praga forse non è il primo posto che vi viene in mente per le sue specialità culinarie: non eccelle nelle trovate come Sushi o ostriche, non fa dei pancake da urlo ne vi può omaggiare con mango fresco a colazione. Ma a chi sa apprezzare la genuina cucina che dà l'importanza alla nutrizione piuttosto che alla sua forma, Praga spalanca le porte. Nonostante il 'goulach' (spezzatino di manzo con cipolla e paprika) sia un piatto nazionale ungherese, è molto apprezzato da tutti i paesi vicini e va assolutamente assaggiato da quelli che sostengono che 'la zuppa non sazia.' Qui lo gnocco viene prodotto in ogni sua forma, colore, grandezza, sostanza, ingrediente, fritto o bollito, e funge da contorno a qualsiasi altro cibo che vi sembra già sufficientemente pesante. Stinchi di maiale esposti e serviti per strada, intere ciotole di salsiccia oscenamente invitanti in salsa di birra scura, cotolette, taglieri di formaggi con pane, cipolla, senape e birra, patate tagliate e preparate in ogni possibile modo... smettetela con la storia dell’indigestione e assaggiate obbligatoriamente almeno due di questi piatti. La cucina non sarà ricercatissima ma vi conquista con il suo sapore e soddisfa ogni singola papilla gustativa. Punto a favore, a differenza dell’Italia dove si mangia in base all’orario, qui si mangia quando si ha fame - a tutte le ore. Per digerire, non potreste chiedere di meglio a Praga, la regina della birra.
Non aspettatevi la classica birretta di appena 4 gradi; qui la birra è sacra, rispettata ed è un cult; la sua gradazione batte facilmente un qualsiasi vino mediterraneo e il suo prezzo rimane inferiore a una bottiglietta di acqua italiana. Per i buongustai un po’ timidi, a disposizione i contenitori stile yogurt con le monodosi di vodka. Per i più allenati, vastissima scelta di intere bottiglie di alcool e per i più coraggiosi, il tradizionale assenzio.
Evitate i posti con il menu tradotto in 12 lingue: sarà il posto più caro e meno tipico di Praga. Affidatevi invece alle mense/pub/ristorantini di apparenza decadente in cui mangia il popolo ceco: la garanzia dell’autenticità del piatto. Solo gli operatori turistici e la nuova generazione parlano l’inglese, ma basta puntare il dito su una portata a caso e avventurarsi un po’.
A come AcCECAnte:
E mai un aggettivo è stato più adatto alla repubblica Ceca :) Praga ac-ceca, e non solo per il sole che riflette le cupole dorate dei monumento, le scritte in ebraico, la rifinitura dei quadri, i neon lungo il ponte. Acceca per le le sue piccoli grandi delizie, e va per forza visto ammirato da vicino il suo impressionante orologio Astronomico nella Città Vecchia.
Il meccanismo è composto da tre elementi principali: il quadrante astronomico, sul quale, oltre all'ora, sono rappresentate le posizioni in cielo del Sole e della Luna, insieme ad altre informazioni astronomiche; il 'Corteo degli Apostoli', un meccanismo che, allo scoccare di ogni ora, mette in movimento delle figure rappresentanti i 12 Apostoli; e un quadrante inferiore composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell'anno.
Saltate sul primo volo low cost e con meno di 50 euro e un’ora e mezza, esplorate senza alcuna guida, affidandovi all’istinto, le strade percorse da Kafka, perché se è vero che ‘Vedere Napoli e morire’, è anche vero ‘Vedere Praga e tornarci’.