Uno degli esempi più pratici e rappresentativi da usare per descrivere la 'finta realtà' è indubbiamente il misterioso linguaggio delle donne: Intenti celati dietro alle parole all’apparenza scelte a caso, ma strutturate in modo da avere sempre una spiegazione di riserva in caso di malintesi.
A un certo punto dell’evoluzione del linguaggio femminile si pensò che bastasse fare il contrario di ciò che le donne dicono e moltiplicarlo per due, ma presto si venne a scoprire che questo metodo risultava efficace solo con la risposta alla domanda “Con quanti uomini sei andata a letto?“
Il linguaggio femminile è una specie di codice segreto. Si è riusciti a risolvere quello Da Vinci, ma con il gentil sesso ci sono ancora dei punti interrogativi e variazioni continue, perché non sono costanti nemmeno nell’esser sregolate.
Si narra che l’unico uomo che sia mai riuscito a capire totalmente le donne e leggere i loro pensieri, sia morto poco dopo.
Dal ridere.
Non si sa se è un fenomeno innato, ereditario, dovuto agli ormoni o alla luna, microchippato nell’utero. Ma è come un cartello con la scritta ZTL : c’è, si nota, ma non si toglie.
Ecco alcune apparenti verità femminili e il loro reale significato:
Rapporto donna-uomo:
“Io non farei mai sesso con due uomini.” (Se devo fare la zoccola, che siano almeno in tre.)
“Ah,veramente?” (E’ 23 minuti che non ti ascolto.)
“Figurati, non fa niente.“ (Come cazzo ti è venuto in mente di chiedermi se ho le labbra rifatte?)
“Oggi in ufficio hanno assunto una baldracca dell’Est volgarissima, non sa fare niente e se la tira. In più ha un accento orrendo.“ (E’ una figa da cardiopalma con il curriculum lungo quanto le sue gambe e quando sbaglia le doppie, i maschi le sorridono estasiati. In più cammina sui tacchi senza nessuno sforzo e non ha un pelo sul corpo.)
“Sei il primo a cui lo confesso, sei pronto?“ (L’ho detto a un sacco di gente quindi ascolta anche tu.)
“Cosa hai detto?!” (Ho sentito benissimo quello che hai detto, hai tre secondi per trovare una spiegazione alternativa a quella con cui non sono d’accordo.)
“Nono, tranquillo, continua pure.“ (Non è un incoraggiamento, non cascateci! Se lo fate, è come se consentiste alla vostra eutanasia, come se tentaste di sopravvivere alla camera a gas, come se provaste a piazzarvi nell’angolo di una stanza tonda, come se provaste a sfuggire a un cecchino moldavo stando legati e pendenti giù da un albero.)
“Allora: “ (E’ l’inizio di un monologo che elimina tutte le vostre precedenti argomentazioni, ragioni, repliche, motivazioni. Ora parla lei, di nuovo, e le cose o stanno così, o non stanno proprio.
“Wow.” (Non me ne frega una benedetta mazza delle Akrapovich che hai fatto montare alla tua Aprilia dorso duro, mi entusiasma quanto la consapevolezza della diminuzione dell’acido nell’acqua piovana amazzonica.)
Attenzione, maschi, il suo ‘wow’ acquista un altro senso se esce dalla bocca di lei durante un film porno con protagonisti di colore dotati.
“Non ti sei perso nulla, una festa noiosissima.“ (Due sono le cose: o lei ha passato la serata con uno più interessante di te, o il posto era pieno di gnocca.)
“Hai rovinato tutto.” (Pinko ha finito i saldi, io i Momendol, mi si è rotto lo smalto nella borsa e ce l’ho con te a prescindere.)
“Mi devi delle scuse.” (Sono in periodo premestruale da 15 anni e mi sono appena ricordata che 6 mesi, due settimane e tre giorni fa, mi hai mancato di rispetto alla festa di Haloween non riconoscendomi mascherata da pecora.)
“Ovvio che so parcheggiare in retro, amore.“ (Ma a cosa ti serviva quel paraurti? Ne hai quattro!)
“Devi imparare a dialogare.” (Devi imparare ad esser d’accordo con me.)
“Non ti tradirei mai.” (Come è che si chiama quel tuo amico di Berlino?)
“Dovremmo...“ (Voglio...)
“Quanto mi ami?" (Sto per dirti qualcosa che non ti piacerà.)
“Ho sentito un rumore, amore.” (Non mi va che ti addormenti ora.)
“Sii romantico, spegni la luce.“ (Non mi sono depilata intorno all’ombelico.)
“Dovremmo parlare.“ (Ho bisogno di lamentarmi.)
“Sì.”
Vale come un 'Sì' se le hai proposto qualcosa di utile per lei. Vale 'No' nel resto dei casi.
“No.” Incredibilmente vale come un vero 'No.' Però da intendere come 'Sì' se le chiedi se si è mai fidanzata con uno esclusivamente perchè era ricco o se ha mai avuto pensieri saffici.
“Forse.” Ancora non sa se mentirti con un 'No' che diventa 'Sì' o viceversa.
“Mi dispiace.” (Ti dispiacerà.)
“Mi piaci ma...“ (Non mi piaci.)
“Forse stiamo un correndo un po’ troppo.” (Ancora devo capire se Giorgio di Pavia è single o no.)
“Che ne so io; tu cosa vuoi fare stasera?“ (Non posso credere che tu non abbia programmato qualcosa di straordinario per uscire con me.)
“E’ che ora come ora non voglio fidanzarmi.” (Non con te.)
“No, pizza va bene.“ (Morto di fame.)
“Non voglio parlarne.“ (Sto ancora raccogliendo le prove da usare contro di te.)
“Secondo te questo vestito mi fa la pancia?” (E’ un po’ che non litighiamo.)
“Sei così....uomo!“ (Mi pungi con la barba e puzzi di sudore.)
“Per i miei trent’anni mi regalerò un anello col diamante.” (Per i miei trent’anni mi regalerai un anello col diamante.)
“Guarda che belli i capelli di quel tipo.” (Guarda che capelli orribili che hai TU.)
“Sei come gli altri, non sai leggermi nell’anima.” Fai conto che la sua anima è scritta in braille per i sordomuti eschimesi, e in più in dialetto, e tu per leggerla con le dita devi pure indossare un paio di guanti da pescatore norvegese. Good luck.
“Sì, sì! Là, esattamente, ancoooraa...” (Non è la ma voglio finire.)
“Amore non è la grandezza che conta.” (A meno che una non voglia avere l’orgasmo...)
“Sono single per scelta.” (Gli unici che mi considerano sono i paninari pakistani e i rosai del Bangladesh.)
"Lavoro tanto. Non ho tempo per un fidanzato." (Sto seduta 10 ore al giorno in ufficio a fare stalking a tutti i maschi su Facebook.)
“Guarda che può capitare a tutti, non è la fine del mondo.“ (La Fra mi aveva avvisato che sembri uno a cui non tira.)
Rapporto donna-donna:
“Sei in formissima! Sempre più giovane!” (Quattro botulini e qualche lifting presi sul Groupon, eh, stronza?)
“Questo vestito ti sta benissimo, cara.“ (Detto col sorriso significa “Sembri uno struzzo imbalsamato con le vene varicose e te lo dico perchè mi fai pena a sei sciocca abbastanza da crederci e ringraziarmi.”. Detto senza sorriso significa “Cavolo, ti sta proprio bene, maledetta.”)
“Tesoro cara, dobbiamo trovare un minuto e prenderci un caffè che mi racconti tutto tutto.” (In questo momento la mia priorità è quella di cambiarmi il Tapmax, non mi interessi minimamente e spero di non incrociarti per i prossimi due anni.”
“Tesorooo sono così felice per te, sto per piangere!” (Stronza, speravo marcissi nella singletudine eterna insieme a me, spero vi lasciate in malomodo e anche presto.)